Avevo voglia di scrivere qui qualcosa di affilato e intelligente, di usare parole che illuminassero come lampi, di disegnare concetti che abbellissero il mondo.
Avevo voglia di essere caustico, e anche ironico, e anche profondo e brillante, di dire qualcosa che la gente non volesse sentirsi dire, ma per la quale poi mi ringraziasse, quasi commossa.
Avevo voglia di fare breccia nei cuori, e nelle menti e nei fegati, e negli stomaci, e in definitiva nel corpo tutto e nelle vite degli altri.
Avevo voglia di tendervi i tendini, di riempirvi di riso la bocca, di lacrime gli occhi, di schiocchi di baci le orecchie.
Avevo voglia di fare sentire tutti davvero stanchi e davvero bene, come dopo una corsa, di fare sentire tutti davvero più grandi, come dopo l’amore.
Poi mi sono detto:
“ma perché?”
Lascia un commento