Han detto che oggi viene la neve
verrà stasera, domani al più tardi
così han detto, aspettiamo
ma
aspettando, guardando
il cielo grigio comprendo
che non ho ancora imparato
a scegliere
se desiderare che i miei desideri
smettano
di essere desideri, diventino
la realtà.
Perché
Fissando il cielo vuoto io penso
che quello
che vorrei, adesso
è una nevicata violenta
vorrei
fiocchi che si avvitano
in un vento veemente e poi
vorrei
abbracciarti
mentre fuori fa freddo e tutto
diventa bianco.
Ma so
che se questi pensieri
a un tratto diventassero veri
se davvero
le previsioni del tempo
avessero per una volta previsto
perfino i miei sogni,
se nevicasse davvero
come io voglio che nevichi
come non ha mai nevicato
se cadesse la neve a fiocchi pesanti,
fiocchi mai visti,
se la neve cadesse a chicchi, se
cadessero
dal cielo chicchi di neve
come riso finita
la cerimonia di nozze,
e se tu stessi in piedi, davanti
alla finestra appannata
se io ti appoggiassi
il mento alla spalla sinistra
se stringessi le mie
mani alle mani
che tieni
strette sul ventre
se ti sussurrassi: “Ti amo,
così
come un bambino ama la neve”,
se io lo facessi
nel preciso momento
in cui fuori accade
ciò che vorrei che accadesse,
se lo facessi mentre
fuori cadono chicchi
spessi di neve
a manciate dal cielo, se tutto
questo diventasse realtà, io lo so
che diresti tu.
Senza muovere un muscolo,
senza quasi un respiro
senza prestare attenzione
con la voce
di cristallo che hai
tu mi diresti: “guarda
che quella non è mica neve.
È grandine”.

af