Mi hai lasciato una ferita profonda
nella quale mi piace
passeggiare al mattino
quando il sole si alza, quando
i ricordi sembrano ancora
soltanto dei sogni e tutto
dentro di me ancora
somiglia alla pace.
Allora discendo
con passo attento i bordi
scivolosi dei lembi
della mia pelle divisa e gusto
la prima luce
che piano si stende
silenziosa dall’alto
colorando i tessuti di rosa
e rame. Cammino
nel solco del taglio, sfiorando
la carne più viva
con una mano, spostando
cellule morte
con la punta di un piede, provando
un dolore che quasi
somiglia al dolore.
Infine mi fermo
mi chino e affondo le dita
nella corrente
del fiume di sangue che scende
a valle, ampia
descrivendo una curva, perché
è una ferita ad arco
la ferita profonda
che tu mi hai lasciato.
Ha la forma crudele
di un arcobaleno.
af
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