Se dovesse piovere
per quaranta giorni,
e quaranta notti
al giorno d’oggi si salverebbe
moltissima gente.
Sarebbe soltanto
un’altra alluvione.
E nell’attesa
che tutto finisca, festa
festa i ricchi
sui loro yacht, sui tetti
dei palazzi più alti, severi
canterebbero i preti
dalle vette dei campanili. Severi
ma in fondo lieti
e in mondovisione
si commuoverebbero i papi.

Se invece dovesse
piover per sempre, allora
sarebbe l’acqua davvero
l’acqua nelle nostre case
l’acqua sui grattacieli
l’acqua su tutto
ciò che si può vedere,
smetterebbe
di essere bello
perfino il mio mare.

Se davvero dovesse
piover per sempre, nessuno
ascolterebbe più
le previsioni del tempo,
non avrebbe più senso
ogni antico proverbio
dimenticheremmo cos’è
la luce del sole,
diventeremmo tutti, pian piano
dello stesso colore.
E ai romantici
fiorirebbero
ninfee nei polmoni
spunterebbero
ai conformisti le branchie.
E ai fedeli verrebbe
finalmente paura.

Ché se davvero dovesse
piover per sempre, forse
capiremmo tutti
che Dio non esiste
che non c’è differenza
tra una religione e l’altra
quando si tratta di morte.
Io comunque
costruirei un’arca.
Non per salvare
coppie animali e nemmeno
esseri umani.  Soltanto
per potere provare
cosa si prova a andarsene insieme
verso luoghi che già
che non esistono più.
Soltanto per stare
prima che tutto
il mondo finisca
ancora un istante
da solo con te.

af