robe più o meno poetiche di Andrea Fabiani

Categoria Vari

Come la prima volta

Penso spesso di uccidermi. Ogni volta che mi affaccio da un finestra o da un terrazzo o comunque da una certa altezza, una vocina dentro di me mi sussurra: “Dai buttati”. Allo stesso modo ogni volta che, come adesso, sono… Continua a leggere →

Rumore

Il vento di maestrale trascina via le nuvole della tempesta; passano velocemente, si sovrappongono e si separano, lasciando intravedere squarci d’azzurro intenso. Cade ancora qualche goccia di pioggia. Cade e si asciuga, non lascia traccia. Passa. Passa quasi ogni cosa,… Continua a leggere →

Agata

La luce fioca dell’ abat-jour e le mie paure tremolanti. Poi tu che entri nella stanza, bella come l’inizio della notte. E tutto l’amore che mi investe, insieme al tuo profumo. Quanto è intenso il tuo profumo, quanto è assurdo… Continua a leggere →

Lo specchio

In piedi accanto al letto, mi guardo riflesso nella parete a specchio. Tendo i muscoli addominali, verifico la sporgenza dei pettorali. Poi ruoto facendo perno sulla punta dei piedi e mi osservo di profilo, valutando l’assenza di rotondità della pancia,… Continua a leggere →

La bella stagione

Il titolare mi dà le spalle quando entro nel negozio, armeggia con la macchina da cucire, una vecchia Singer di colore verde, con attaccato un santino di Padre Pio. Si volta solo quando sente il rumore della porta che si… Continua a leggere →

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