Apro gli occhi e ti penso
tu
sei già uscita.
Allungo la mano
sul vuoto del tuo cuscino
poi mi alzo e rifaccio
il letto pensandoti, poi
pulisco la casa, pensandoti
faccio la spesa, pensandoti
leggo il giornale, pensandoti
preparo qualcosa
da mangiare che penso
potrebbe piacerti, poi
lo mangio da solo, pensandoti.
Dopo
mi faccio un caffè,
mi accendo una sigaretta, tu
non fumi e non bevi caffè.
Quanto siamo diversi, penso.
Provo un po’ a lavorare,
pensandoti però non è facile
confondo lettere e cifre
sbaglio tutti i miei calcoli.
Sul tavolo ho un libro che ho letto
soltanto a metà, pensandoti.
Non ne ricordo la trama
lo inizio da capo e mi piace
l’idea che pensandoti sarà tutto inutile.
Venute le cinque mi vesto
da corsa e poi corro
per dieci miglia, pensandoti
un milione di volte, cioè una volta
ogni uno virgola sei
centimetri circa.
Rientro e mi faccio una doccia
e penso alle volte
che abbiamo fatto la doccia
insieme, non so quante siano
se ci penso mi sembrano poche.
Allora mi asciugo
e mi stappo una birra
e preparo la cena
e apparecchio la tavola
sempre pensandoti
e alla fine mi siedo stanco in soggiorno
e tutto quello che ho fatto
anche oggi l’ho fatto pensandoti.
E sono quasi le otto
e faccio un respiro profondo
e chiudo gli occhi pensando: che bello,
tra poco sei qui.
af
4 Agosto 2018 alle 19:10
Bravissimo! Non offenderti se mi hai ricordato una canzone dei miei tempi del grande Lucio Battisti “E penso a te”, forse ne era il titolo..